L'arte bianca
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CROTONE «In questi ultimi anni, si è palesato un quadro inquietante e desolante della mala politica, che ha inferto un colpo mortale all'ambiente, in particolare alla questione della bonifica industriale. Siamo a Crotone, dove le parole si intrecciano a silenzi scomodi, e le promesse si dissolvono come nebbia al sole». È quanto scrive in una nota il capogruppo di “Stanchi dei soliti”, Iginio Pingitore.

«Oggi assistiamo a un balletto di comunicati stampa da parte di enti regionali, provinciali e comunali - commenta -, che si affrettano a difendere piuttosto il loro consenso politico. Si mettono in campo misure contro Eni Rewind, intimando che la bonifica non può avvenire se i rifiuti rimangono sul nostro territorio. Ma è palese che appare una manovra, non a caso i comunicati sembrano che partano dai palazzi con un solo imput quasi alla precisione di cronometro».

«A Crotone, si tende a chiudere la stalla - stigmatizza Pingitore - dopo che i buoi sono scappati. La proattività è solo un miraggio, mentre il danno è già stato inflitto. Le promesse di trasferire rifiuti al di fuori della regione si rivelano un'illusione, un gioco di prestigio che Eni ha già svelato: solo una parte dei rifiuti potrà essere spostata, mentre la maggior parte resterà qui, intrappolata nel nostro territorio. E se qualcuno ha ancora l'ardire di sperare in discariche all'estero pronte ad accoglierci, è tempo di riconsiderare le proprie aspettative».

La verità è che, con l'Unione europea che nel 2026 introdurrà nuove misure per la gestione dei rifiuti, siamo destinati a rimanere intrappolati in un ciclo senza fine, con rifiuti che non troveranno mai una degna sistemazione.

«Il tempo stringe - avverte Pingitore -. Non possiamo illuderci: lo smaltimento di una massa così ingente di rifiuti non avverrà in un giorno, ma si estenderà su anni. E noi, a Crotone, non ci prepariamo nemmeno a trasportare una sola cammionata all'estero. I ricorsi e le diffide sono solo palliativi, se non c'è la volontà di monitorare costantemente la situazione. La diffidenza è diventata la mia compagna di viaggio, e non posso escludere scenari inquietanti».

«La politica, invece di opporsi, ha abbracciato le condizioni di Eni - condanna Pingitore -, mentre pochi consiglieri comunali e il comitato cittadino contro i veleni si ergono a difesa del nostro diritto a un ambiente sano»

È un silenzio assordante quello di chi avrebbe dovuto alzare la voce, di quei gruppetti politici che, al momento giusto, hanno assistito inerti alla modifica del piano rifiuti, a discapito della nostra città.

«Tutto questo, sa di un "purgarsi in salute" - incalza Pingitore - ipotizzando un eventuale esito negativo che darà la imminente Conferenza di servizi decisoria che terrà a Roma presso la sede del ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica. A Crotone, la classe politica sembra avere sempre una risposta pronta, ma in realtà ha solo le trovate per tutte le stagioni, mai una presa di posizione seria che metta al primo posto lo sviluppo e il recupero di un territorio devastato e sfruttato fino all'osso», conclude Pingitore.


 

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