L'arte bianca
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CROTONE L’anomalia della doppia gestione del sistema idrico. Fa sorridere e nello stesso tempo preoccupa la strana convivenza di due soggetti che si occupano della gestione della distribuzione dell’acqua in 14 comuni della provincia di Crotone (i più popolosi). 

Tavolo tecnico per il subentro di Sorical a Congesi

In questa fase sono due i soggetti impegnati: dal primo gennaio scorso le attività sono ufficialmente svolte dalla Sorical (soggetto unico regionale introdotto dalla legge) che, nella gestione, è subentrato al Congesi il consorzio nato nel 2016 dopo il tragico fallimento della società partecipata SoaKro che aveva lasciato un buco debitorio di 50,7 milioni di euro

Un fallimento che ha lasciato il cerino in mano a chi avanzava crediti e non li ha riscossi. “Dataroom” che, tutti i lunedì, redige la giornalista Milena Gabanelli per il Corriere della sera, questa settimana ha dedicato grande attenzione alla vicenda, anche giudiziaria, di SoaKro e ai debiti insolvibili. 

Il film visto per Soakro, cambiando gli attori protagonisti e le comparse, viene riproposto in questi ultimi tempi anche per il Congesi

La variante, rispetto a SoaKro è rappresentata dalla mancata messa in liquidazione del Congesi. La messa in liquidazione non è arrivata nonostante sia stata trovata la soluzione per garantire i livelli occupazionali che rappresentavano la forza lavoro del Consorzio. Dal primo gennaio scorso, infatti, la Sorical ha acquisito alle proprie dipendenze le 92 maestranze in forza al Congesi

Il posto di lavoro dei 92 dipendenti è stato messo in salvo e nessuno è stato licenziato. Sorical, quindi, gestisce, paga i dipendenti ma deve continuare a fare i conti con la presenza del Congesi che ancora non è stato messo in liquidazione. Proprio nella seduta del consiglio comunale di ieri c’è stato un tentativo proposto da un gruppo di consiglieri di opposizione andato a vuoto per espressa volontà della maggioranza. 

Da sinistra: Ferrari, Calabretta, Voce e Liotti

L’anomalia che fa sorride e preoccupa, quindi, resta in vita. La storia del Congesi non finisce, perché ha anche attivo un consiglio di amministrazione. Un Cda, rinominato da circa un anno, che percepisce un compenso mensile attingendo ai soldi dei contribuenti

Il costo dei doppioni non si comprende alla luce anche del fatto che si era detto che, con l’entrata in campo della Sorical, il Congesi sarebbe stato sciolto

Se la mente non inganna, questa ipotesi era stata fatta negli incontri in Prefettura. Il Congesi sarebbe dovuto essere in liquidazione, ma continua ad esistere e mettere in campo attività giudiziarie contro il subentro della Sorical che è già avvenuto con l’acquisizione dei 92 dipendenti. Sarebbe interessante capire chi paga i costi delle attività legali. Il sindaco Vincenzo Voce, azionista di maggioranza del Congesi, con oltre il 50% delle quote, potrà eventualmente puntualizzare e chiarire.

I chiarimenti potrebbero arrivare anche dagli altri attori che erano presenti negli incontri in Prefettura, compreso sua eccellenza il prefetto che ha presieduto le sedute. Un chiarimento si rende necessario e i tempi sono maturi per uscire dal cono d’ombra e mettere nelle condizioni la società che deve fare il servizio idrico di avere le mani e la mente libere per operare senza sprecare risorse che pagano gli utenti.

Il cittadino-utente, almeno nella maggior parte dei casi espressi anche sui social, non avrà nessuna nostalgia per l’eventuale chiusura del consorzio che non ha brillato nella gestione. Lo dicono i numerosi disservizi e i gravi disagi che la mancanza di acqua ha prodotto soprattutto nei periodi più delicati (mesi estivi e le ricorrenze festive più sentite). I disservizi e i disagi hanno un peso specifico nella valutazione di chi amministra con i soldi pubblici un servizio fondamentale.

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