L'arte bianca
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CROTONE Inefficienza e disagi per i cittadini. Sono le due questioni che stanno caratterizzando il disservizio del sistema idrico integrato nella città di Crotone. Diversi automobilisti hanno fatto l’esperienza di andare a impattare con una buca formatasi dopo un intervento per la riparazione di una rottura della condotta idrica cittadina.

A Crotone succede che i cittadini segnalano perdite di acqua o di fogne agli uffici preposti e l’intervento il più delle volte viene realizzato con molti giorni di ritardo. L’intervento, poi, non è nemmeno risolutivo, perché non viene ripristinato il manto stradale con il catrame. Si chiude la buca con terra che, alla prima pioggia, scivola via. Ne sanno appunto qualcosa gli automobilisti che spesso impattano violentemente la voragine, anche quando si marcia a velocità minima.

Emblematico è quello che si sta verificando nel quartiere periferico di Papanice, dove lo scorso 27 dicembre è stata segnalata una cospicua perdita d’acqua. Un fiume che si incanalava nelle condotta di raccolta delle acque piovane e finiva fuori dal centro abitato sulla provinciale 52. Migliaia di litri di acqua scaricati nei terreni confinanti con il quartiere-paese. Soldi pubblici bruciati o meglio evaporati che i Crotonesi dovranno pagare con le prossime bollette.

Nel conteggio del pagamento viene inserita anche l’acqua che si perde. Oltre al danno la beffa. L’intervento per la perdita di Papanice è stato fatto a distanza di 12 giorni da quando è iniziata. Se ne sono accorti tutti perché il “fiume” d’acqua che solcava la provinciale 52 ha creato anche disagi agli automobilisti, generando anche situazioni di serio pericolo. Il 7 gennaio finalmente è iniziato l’intervento per risanare la perdita

Ci sono voluti circa tre giorni di lavoro, ma alla fine la perdita è stata risolta. Il disagio no, anzi è cresciuto. Si è dovuto scavare e poi coprire la buca. Purtroppo non è stato usato catrame per sigillare il manto stradale e ripristinare. Nei giorni scorsi è pure piovuto. 

Si è formata così una voragine. Il problema è che l’intervento è stato fatto in via Mameli all’altezza del civico 24. Si tratta della strada principale per entrare e uscire dal paese-quartiere.

Un punto dove non c’è nemmeno una grande visibilità, che è ostruita dallo spigolo di una casa. Una situazione aggravata dalla presenza di due transenne in plastica, utilizzate da chi ha fatto l’intervento di riparazione della perdita di acqua, lasciate lì, appoggiate ad un muro. Più volte al giorno si rischia l’incidente e sono passate due settimane nel più assoluto menefreghismo.

Tavolo tecnico per il subentro di Sorical a Congesi

Situazioni simili ci sono anche nel centro cittadino di Crotone. Il problema è legato alla scarsa efficienza di chi dovrebbe occuparsi della gestione del sistema idrico integrato. Anche sulla paternità della gestione c’è, però, una grandissima confusione perché, in questa fase, Crotone ha due società di gestione la Sorical e il Congesi

I due enti sono in guerra e nemmeno le sentenze sono riuscite a smuovere la situazione. Addirittura sulla questione si è pronunciato anche il Consiglio di Stato (la sentenza è stata pubblicata il 3 dicembre scorso)

Al Consiglio di Stato aveva presentato ricorso il Congesi contro l’Arrical e nei confronti di Sorical per contestare la modalità di passaggio delle consegne. La Regione Calabria ha modificato la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti dando vita ad un soggetto unico. Congesi avrebbe dovuto chiudere i battenti con l’entrata in gioco della Sorical. La legge prevede che il sistema idrico sia assegnato alla gestione della Sorical. Il “parto” si presenta alquanto difficile.

Il ricorso al Consiglio di Stato riguardava il passaggio delle consegne che avrebbe dovuto sancire la fine dell’esistenza del Consorzio crotonese. Il Consiglio di Stato non ha accolto il ricorso del Congesi alla luce anche del fatto che “in data 20 novembre 2024” stato stipulato un accordo operativo tra l’appellante Congesi, e la controinteressata Sorical, in corso di approvazione da parte dell’Arrical con il quale sono regolate le fasi del passaggio”.

Continuano a esserci così due società, una delle quali prevista dalla legge (Sorical) e i cittadini-utenti non sanno a chi rivolgersi per chiedere interventi risoluti a gravi disservizi. Chi paga non sa a quale santo votarsi per avere un intervento di legittimo ripristino di situazioni che creano disagi enormi. Questo lo sanno bene gli automobilisti che hanno impattato le voragini a Papanice e nel resto della città.

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