L'arte bianca
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CROTONE La vicenda della bonifica del Sito di interesse nazionale di Crotone diventa occasione per uno scontro interno in Forza Italia e Fratelli d’Italia. Quando il presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, attacca duramente il commissario per la bonifica, Emilio Errigo, annunciando una diffida fa anche una dichiarazione di guerra contro il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che lo ha nominato. 

Pichetto Fratin è un ministro di Forza Italia, cioè è un rappresentante del partito di cui Occhiuto è addirittura il vice coordinatore nazionale. La cosa più logica da fare sarebbe stata chiamare il ministro e chiedergli di intervenire per risolvere riservatamente il problema con Errigo. Lo ha chiamato? Se lo ha fatto la risposta del ministro non è stata positiva e, quindi, Occhiuto ha deciso di intraprendere l’azione della diffida rendendo pubblica la sua iniziativa.

Dal canto suo il ministro non ha detto una sillaba ed ha demandato l’incarico di rispondere ad Errigo. Il commissario ha risposto a muso duro dichiarando che sino a quando avrà il sostegno del Governo, che lo ha nominato, andrà avanti con la sua decisione (ordinanza n. 1) che prevede di avviare subito le attività di bonifica e smaltire nella discarica di Columbra i veleni più pericolosi. Non risponde il ministro, ma il suo nominato. 

Oltre alla diffida Occhiuto, unitamente al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e al presidente della Provincia, Sergio Ferrari, hanno deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale della Calabria per chiedere l’annullamento dell’ordinanza di Errigo. I tre hanno sempre viaggiato nella stessa direzione e alla stessa velocità, in occasione del ricorso al Tar Ferrari è entrato in gioco dopo. Cosa vuol dire? Ha preso un po' di tempo per valutare meglio e magari confrontarsi con il suo partito considerato che ricopre la carica di vice coordinatore regionale. 

Se il braccio di ferro dovesse concludersi con un esito negativo il presidente Occhiuto ne uscirebbe ridimensionato dalla decisione di un ministro dello stesso partito di cui lui è uno dei massimi dirigenti nazionali

Anche in Fratelli d’Italia è entrata nella mischia. Nei giorni scorsi il coordinatore provinciale. Michele De Simone, e la coordinatrice cittadina, Simona Ferraiana, hanno diffuso una nota con la quale sostanzialmente si dicono preoccupati per le polemiche e le ricadute negative che potrebbero avere nell’allungare i tempi dell’intervento di bonifica. Che cosa potrebbe allungare i tempi? Sicuramente l’eventuale rimozione di Errigo. Si evince, quindi, che vorrebbero che Errigo non fosse messo in discussione

De Simone è un uomo di partito e sicuramente avrà concordato, come fa spesso, il suo intervento con i livelli nazionali. Contro questa posizione ieri è stato diffusa una nota a firma di Stano Zurlo, Tonio Leto e Stelvio Marini. I tre dirigenti storici della destra crotonese si schierano a fianco della Regione e, quindi, dell’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese, espressione di FdI. Anche nel partito di Giorgia Meloni ci sono due fronti contrapposti.