Crotonesi attratti dalla festa, ma restii alla piazza su ambiente e salute
Non è stato un flop, ma nemmeno un grande successo la manifestazione in piazza della Resistenza contro l’ipotesi di smaltire i veleni della bonifica nella discarica di Columbra

CROTONE Non c’erano bandiere di partito o altri vessilli alla manifestazione, tenutasi questa mattina in piazza della Resistenza, contro l’ipotesi di smaltire i veleni della bonifica nella discarica di Columbra.

Nella piazza, in ordine sparso, c’erano delegazioni o singoli rappresentanti di tutti i partiti e movimenti. C’era qualche consigliere comunale di opposizione. Mancavano le amministrazioni locali (Regione, Comune e Provincia) che hanno presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria per chiedere l’annullamento dell’ordinanza n. 1 emessa dal commissario per la bonifica, Emilio Errigo, con la quale si dispone di avviare subito le attività di bonifica e trasportare la parte dei veleni più pericolosi, presenti nella discarica a mare, negli impianti di Columbra.

Il vero problema della bonifica è rappresentato da quel milione di tonnellate di veleni che sono, da anni, stipati in quelle collinette che costeggiano il mare parallelamente agli scheletri delle ex fabbriche. Quando quei veleni troveranno finalmente una sistemazione, la bonifica potrà partire ed essere portata a termine.
Errigo, in linea con quello che chiede Eni Rewind, ha deciso e decretato che la parte dei veleni più pericolosi debbano andare a Columbra, un’altra parte, quella assimilabile ai rifiuti prodotti dai cittadini, potrà essere spostata in altre regioni italiane e la restante parte non si sa dove intende smaltirla. La protesta di oggi è stata organizzata per dire no all’idea messa in atto da Errigo con un atto monocratico e contro il volere dei rappresentanti del territorio, in linea con Eni e governo nazionale.

Questa mattina la piazza era piena, ma non pienissima. Non è stato un flop, ma nemmeno un grande successo. Visto il tema si aspettava una presenza maggiore di cittadini che, invece, non c’è stata. Si aspettava la folla delle feste in piazza. Evidentemente i Crotonesi sono più sensibili alle serate con fuochi di artificio che alle questioni che riguardano la loro salute. Le feste se le godono direttamente e demandano agli altri i momenti di lotta per i diritti.
Se non fosse stato così le attività di bonifica sarebbero state concluse da anni e il nostro ospedale non sarebbe stato ridotto ad un pronto soccorso di periferia. Sono lontani anni luce i tempi delle donne che, per difendere il futuro della città e delle loro famiglie, sono scesi in lotta ed hanno occupato i binari della stazione ferroviaria.