«Non può e non deve essere - spiega Tomaino - l’ennesima operazione di sacrificio dei crotonesi che, nel rispetto di ogni vincolo, si aspettano che i rifiuti vengano portati fuori regione. Mentre Eni, al netto di tutti i suoi ritardi e animata da logiche di risparmio, sta ancora una volta cambiando le carte in tavola mettendo sotto ricatto la nostra comunità».
«Se vogliamo davvero evitare - auspica Tomaino - che le logiche del profitto prevalgano sulla tutela della salute, dobbiamo aprire da subito una stagione di confronto e cooperazione tra istituzioni, forze sociali, imprenditoriali e professionali, che sappiano opporsi a qualsiasi azione che possa produrre ulteriori danni ambientali alla nostra amata città. Ma per far valere questo principio – avvisa Tomaino -, la nostra classe dirigente deve essere pronta ad un confronto alto e dignitoso con l’Eni. Cominciando a pretendere il rispetto delle norme e degli impegni assunti, accelerando, anche con azioni legali se necessario, l’avvio dei processi di bonifica del sito industriale per restituire al territorio la libera scelta di pianificare il modello di sviluppo più opportuno», sottolinea Tomaino.
«Secondo questo spirito - annuncia Tomaino - avvieremo qualsiasi iniziativa a favore di una bonifica vera e senza trabocchetti, e nei prossimi giorni chiederemo il sostegno del generale Errigo affinché la Conferenza dei servizi del prossimo 3 maggio rappresenti un’opportunità per garantire il rispetto di norme e regole e quindi la tutela del nostro territorio. Sarebbe auspicabile che questa battaglia di giustizia venisse condotta da Comune, Provincia e Regione. Non è mai troppo tardi», conclude Tomaino.