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Sabato, 27 Luglio 2024

PRIMO PIANO NEWS

CROTONE I sindaci di Cosenza, Franz Caruso, Reggio Calabria, Giuseppe Falcomata', Catanzaro, Nicola Fiorita, Vibo Valentia, Enzo Romeo e Crotone, Vincenzo Voce, hanno firmato congiuntamente una nota sull'autonomia differenziata.

 

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L'Amministrazione comunale di Crotone ha dato mandato all'avvocato Francesco Barbuto del Foro pitagorico per sporgere denuncia-querela nei confronti dello scrittore Emanuele Trevi (Premio Strega 2021). Lo ha stabilito una delibera di giunta approvata all'unanimità lo scorso 14 dicembre.

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Il popolo è sovrano, si sa… ma c’è da esprimere un certo rammarico per la terribile sconfitta del “No” al Referendum di revisione costituzionale dal titolo "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari". Il "Sì" ha stravinto con quasi il 70% dei consensi in tutta Italia (nel Crotonese la percentuale è quasi dell'82%, nella città capoluogo del 79%).

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In base al primo Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, il Sì raggiunge una forchetta 60-64% al referendum costituzionale. Il No raggiunge il 36-40%. 

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raffaele falbo palco"Un elemento significativo del risultato elettorale e' certamente il risultato del Mezzogiorno. E nel Mezzogiorno Crotone che, confermando al rialzo la tendenza, ha risposto con una decisa affermazione del No con un'alta percentuale: il 67% dei votanti, pensiamo, possa considerarsi una risposta particolarmente significativa ed indicativa del disagio del nostro territorio". E' quanto si legge in una nota della Cgil Crotone. "Tante volte l'abbiamo denunciato, e non ci stancheremo di ribadirlo, che una politica attenta ai fenomeni di emarginazione sociale, poverta' e illegalita', non potrebbe non accorgersi che questo territorio vive da anni dentro questo quadro drammatico - continua la nota -. Sono 800 le famiglie che vivono sotto la soglia di poverta' e le altre non stanno messe poi tanto meglio. Nell'assenza di una programmazione complessiva sulle aree soggette a sentire maggiormente la crisi Crotone detiene il primato ai noi. Ma, concretamente, nessuno se ne occupa, se non per proclami. La realta' invece ci dice che tra le risorse assegnate a questa Regione quelle destinate alla nostra provincia non rappresentano ormai neanche le briciole. Restano al palo, tra gli altri, i problemi legati alla bonifica dei siti inquinati, all'aeroporto, all'ammodernamento della 106, Antica Kroton ecc. Poiche' i proclami si susseguono ormai da tempo, ma nei fatti tutto e' come cristallizzato, ci chiediamo che altro deve succedere prima che il Governatore Oliverio e non solo, si accorgano dell'avvenuto decesso per consunzione di un pezzo della Regione che lui pretende di rappresentare e che e' ritenuta potenzialmente capace di risalire la china. L'esperienza referendaria ha messo in evidenza come aggregazioni, diverse per cultura e provenienza, possano trovare in momenti fondamentali della vita di un paese convergenze inedite su problemi che riguardano la vita reale delle persone. Le conseguenze di cio' dovrebbero rappresentare un campanello d'allarme per coloro che, da sinistra, si sono sempre fregiati del titolo di difensori delle istituzioni e della democrazia. Tali aggregazioni - dall' Anpi, all'Arci, al Movimento 5 Stelle, alla Cgil, a Sinistra italiana e a pezzi significativi dello stesso Partito democratico - hanno adesso l'opportunita' di continuare quella esperienza positiva. Noi ci auguriamo a partire dalla prossima campagna referendaria della Cgil su temi come il lavoro, ed in particolare su Jobs act, Voucher e Carta dei Diritti dei lavori. A questo punto - termina la nota -, la nostra organizzazione, responsabilmente torna a chiedere quel classico segnale di fumo che potrebbe spingere ad un cauto nostro ripensamento. Torniamo a sollecitare quel tavolo istituzionale, magari permanente, che deve mettere assieme tutti gli attori e tutti i problemi di questa provincia. Anche solo per capire se la nostra percezione del problema sia almeno condivisa e se ci sia la volonta' vera di affrontare i mille nodi irrisolti delle infrastrutture, del lavoro, della legalita', della rappresentanza sociale".

 

 

 

 

 

 

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torromino piuma«Mai avremmo pensato - scrivono quelli della Prossima Crotone - di poter dare ragione ai due consiglieri Piuma e Torromino che in questi giorni si sono avventurati in una lettura politica del dato referendario [LEGGI ARTICOLO], proponendo un’analisi che rischia di rimanere negli annali dell’analfabetismo politico. I 2L, nello sproloquio scritto, come sempre, dalla loro penna a pagamento, arrivano a sostenere che “se il vento politico è quello che soffia forte da un po' di mesi a questa parte, presto anche Crotone rialzerà la testa, e ricomincerà a camminare da sola”. Su questo - commentano gli esponenti della maggioranza al comune di Crotone - non abbiamo dubbi. Se, infatti, il vento politico è quello che soffia dal 16 giugno, siamo convinti che la città dei tre millenni in poco tempo rialzerà la tesata e guarderà nuovamente con ottimismo al futuro. Di tutto il comunicato dei 2L, questa è l’unica parte degna di nota, il tentativo, invece, di leggere il dato referendario in chiave amministrativa e con l’ottica di una bocciatura della giunta Pugliese, assomiglia ad uno stentato e infantile tentativo di strumentalizzare cose che non centrano nulla l’una con l’altra. Cogliamo - prosegue il comunicato - però il lato positivo della vicenda: anche Piuma e Torromino si sono accorti che c’è stato un referendum, peccato che l’abbiano fatto solo due giorni dopo il voto, invece di partecipare attivamente ad uno splendido spettacolo di democrazia che ha visto cittadini contrapporsi e confrontarsi su tematiche importanti come la Costituzione italiana. Ci auguriamo, comunque, che abbiano almeno avuto l’opportunità di andare a votare. C’è un dato - scrivono ancora quelli della Prossima Crotone - che è ancora più preoccupante, quando i 2L affermano con candore che “Ha perso la vecchia politica”, per cui il fronte del No che a Crotone era guidato da personaggi del calibro di Giancarlo Sitra, Pino Napoli, Marilina Intrieri, rappresenta appieno il nuovo che avanza… Anche questa, consentiteci di definirla, un puerile tentativo di accaparrarsi le simpatie dei tanti giovani che, convintamente, hanno sostenuto le ragioni del No alla riforma costituzionale. Non ci sarebbe null’altro da aggiungere se non avessimo letto anche la conclusione dello sproloquio di Piuma e Torromino, che elogiano coloro che “vivono del proprio lavoro, delle proprie attività, che hanno dato prova di non aver mai perseguito interessi personali”. Questi soggetti, “autoincensati” difensori del lavoro, sono gli stessi che nell’ultimo consiglio comunale hanno abbandonato l’aula quando si stava discutendo dei debiti fuori bilancio, generati dalla giunta Vallone, tra i quali, vorremmo ricordare, c’erano tanti crediti vantati da aziende e ditte che hanno lavorato per il Comune. Soldi - commentano - che dovevano andare a lavoratori e aziende, ma che, se fosse stato per loro, sarebbero andati persi. Deduciamo quindi, che, dopo aver perso la prima L, oggi Piuma e Torromino perdono anche la seconda L, quella del lavoro che non sono stati in grado di difendere. Gli è rimasta - conclude il comunicato - soltanto la L di libertà, ma oggettivamente, a questo punto, i dubbi sul fatto che siano uomini liberi assale un po’ tutti i crotonesi».

 

 

 

 

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