I lavori sono stati introdotti dal presidente della Lega navale di Crotone Gianni Liotti, con i successivi interventi di Raffaele Gareri, consigliere provinciale, delegato all'area protetta Capo Rizzuto e al Turismo; Domenico Morello, Comandante della Capitaneria di porto di Crotone; Rosanna Nardo del consorzio Leucotea Crotone; Manuela Asteriti, dell'Associazione pescatori crotonesi; e Gaia Grasso della stazione Zoologica Anton Dohrn. A moderare gli interventi è stato il presidente di Ambiente Mare Italia, Alessandro Botti.
"Questa iniziativa di confronto a Crotone - ha dischiarato Botti -, in una cornice meravigliosa della Lega navale di Crotone, tra pescatori, istituzioni e ricercatori della stazione zoologica Anton Dhorn è molto importante. La pesca, l'area marina protetta di Capo Rizzuto sono risorse fondamentali per questo territorio, devono essere rilanciate, tutelate e valorizzate". Ed Ambiente Mare Italia «vuole essere una cinghia di trasmissione tra i pescatori che - ancora Botti - sono sempre più in difficoltà, non solo qui ma in tutta Italia, e le istituzioni che si devono occupare di agevolare l'attività di pesca e renderla anche sostenibile e rispettosa dell'ambiente». «L'area marina protetta di Capo Rizzuto, può essere un crogiolo di biodiversità e il mare maestro di resilienza, si genera subito, ma il mare va rispettato e quindi siamo qui - ha concluso - perché il confronto serva a far crescere una cultura ecologica anche nell'ambito dei pescatori».
Grazie al supporto scientifico della stazione zoologica Anton Dohrn, il progetto "Indagini e studi per la redazione di un modello di piano e gestione sulle attività della pesca costiera artigianale nell'Area Marina Protetta Capo Rizzuto", si pone l'obiettivo di proteggere la biodiversità e gli ecosistemi marini nell'ambito di attività di pesca sostenibili.
Con un approccio multidisciplinare, il progetto si propone di: caratterizzare le attività di piccola pesca all'interno dell'Amp attraverso un uso corretto delle attrezzature di pesca nelle diverse stagioni, così da distribuire lo sforzo di pesca e comporre le catture in un ambito sempre più sostenibile; valutare lo stato delle risorse ittiche costiere sulle quali insiste la piccola pesca con l'identificazione di potenziali aree di nursery per specie dall'alto valore socio-ecologico; valutare la sensibilità agli impatti antropici cronici delle aree all'interno dell'Aree marine protette, mediante il coinvolgimento attivo degli operatori della pesca locale.
«L'Area protetta marina - ha evidenziato Gareri - è strategicamente rilevante, perché dalla risorsa mare noi riusciamo ad attingere quel modello di sviluppo che si avvia sempre di più a uno sviluppo responsabile e compatibile e che tenga conto delle proprie vocazione territoriali. E' chiaro - ha ribadito - che in una situazione di dinamismo, le Istituzioni devono cogliere questa opportunità. Noi lo stiamo facendo riprendendo una gestione dell'area protetta che era molto statica e burocratica. La stiamo recuperando nei suoi valori essenziali, legandola ad una visione che pone il mare nel rispetto per la natura, che vuol dire - ha chiosato il consigliere provinciale - anche tutela con le attività compatibili».
L'iniziativa di divulgazione e sensibilizzazione promossa a Crotone rientra nell'ambito del progetto 'Indagini e studi per la redazione di un modello di piano e gestione sulle attività della pesca costiera artigianale nell'Area Marina Protetta Capo Rizzuto nell'ambito del Feamp 2014-2020', realizzato grazie al Masaf. (Dire)