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Sabato, 27 Luglio 2024

CALABRIA NEWS

Non solo Tin (che resta comunque la prima priorità del commissario straordinario dell"Asp di Crotone) nella fitta agenda di lavoro e importanti scadenze di Sergio Arena e che riguardano, ovviamente, l'ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. La novità, una vera e propria anticipazione, infatti, una notizia con la "N" maiuscola, riguarda il reparto di Neurologia che verrà molto presto allargato e arricchito di nuovi servizi. A fornire l'anticipazione è lo stesso commissario straordinario dell'Asp Sergio Arena che rimane molto abbottonato sui particolari. Nel caso specifico, comunque, si parla dell'implementazione dei servizi legati alla gestione di una delicata patologia qual è l'ictus. Potenziando spazi e attreazzature per la gestione dell'icuts, infatti, si eviterebbero rischiosi e massacranti trasferimenti in altre sedi per pazienti a rischio che, al momomento, per casi di estrema difficoltà, non possono essere trattati a Crotone. Inoltre, sempre per quanto riguarda le novità del reparto di Neurologia, c'è da aggiungere che, sul Burc numero 60 dello scorso 21 settembre, è stato pubblicato il concorso per reclutare altri 4 dirigenti medici a servizio del reparto. Sono tutte queste una serie di notizie che confermano sicuramente tutte le buone intenzioni e il grande impegno del commissario straordinario e del suo staff in favore del generale miglioramento del presidio ospedaliero crotonese.  Ma torniamo alla Terapia intensiva neonatale e, più specificatamente alla riunione di ieri fra Arena ed il personale medico ed infermieristico di neonatologia e Tin [LEGGI ARTICOLO]. Un incontro che, rispetto al recente passato, Scura compreso, ha lasciato in tutti soddisfazione e anche un certo ottimismo circa il futuro della Tin, che sembra ormai essersi delineato in positivo. Così come conferma al nostro giornale, il dottor Tommaso De Fazio, ginecologo del San Giovanni di Dio di Crotone: «Il commissario straordinario Arena sta facendo bene, per cui lasciamolo lavorare tranquillamente e i risultati arriveranno molto presto. Le sue intenzioni sulla Tin, e non solo, sono più che buone, così come le premesse. Presto arriverà un unità medica in più e, se tutto filerà liscio, a novembre la Tin di Crotone sarà riattivata. Inoltre - precisa De Fazio - Arena ci ha anche promesso che nel 2016 il personale crescerà di numero, e anche le apparecchiature di neonatologia e Tin verranno migliorate, secondo le nuove tecnologie. Da parte nostra c'è la massima collaborazione. Penso che questa sia la volta buona, a patto che ognuno svolga in pieno il proprio compito. Ora aspettiamo, e intanto lasciamolo lavorare».

 

 

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infusino saliceGli "Attivisti no Eni", l'associazione "Crotone è dei crotonesi e il "Comitato spontaneo di zona Ponticelli-Zigari" hanno inviato un comunicato stampa per chiarire in merito alla situazione che vivono i residenti di località Ponticelli-Zigari (dove insiste l'impianto di selezione e valorizzazione degli Rsu). «Gli inconvenienti igienico-sanitari - scrivono gli attivisti - che l'impianto di selezione dei rifiuti solidi urbani Rsu e valorizzazione dei rifiuti da raccolta differenziata Rd ubicato in località Ponticelli-Zigari, nel comune di Crotone, crea insoffribilmente da anni alle abitazioni situate nelle immediate vicinanze sono stati puntualmente consentiti dalle istituzioni e dagli enti locali. Le lamentele, avanzate dai risiedenti della zona, una volta raccolte, sono sempre cadute nel nulla di fatto. Ci piacerebbe raccontare - scrivono ancora gli attivisti - quale moto popolare ha raccolto ed ha poi spinto gli Attivisti No Eni e Crotone è dei Crotonesi, sfociato quindi in una serie di proteste davanti al Tribunale prima e alla Prefettura in seguito, per poi depositare un atto esposto in Procura e pretendere, così, chiarezza sull'annosa vicenda molto vociferata e divulgata dai "mass media" locali, ma che non trova soluzione da anni. I signori Pino Grande, Vincenzo Elia, Pasquale Elia, Nicola Iaquinta, Francesco Patarino, Gaetano Santoro, Antonio Leto, Laratta Andrea, Gianni Scalise, Giovanni Devona, Mario Pettinato, Antonio Sulla, insieme altri abitanti della zona Ponticelli-Zigari, hanno così deciso di costituirsi in comitato spontaneo per difendere i propri diritti e chiedere sin da subito la delocalizzazione dell'impianto in un sito idoneo. Il comitato spontaneo di zona ha chiesto più volte l'intervento all'amministrazione, a tutti gli esponenti degli schieramenti politici della città ed alle associazioni, senza distinzioni di colore o bandiera, giacché , davanti ad una problematica così critica, l'azione deve necessariamente essere volta alla tutela di tutti gli abitanti nell'ottica di scongiurare il pericolo di inquinamento ambientale. Dunque la problematica  sottolineano gli attivisti - deve essere di dominio d'azione non solo di un gruppo bensì degli enti locali competenti e di tutte le associazioni che operano in favore della cittadinanza. Il comitato ha assistito ad una serie di incontri in cui, tuttavia, l'annosa vicenda veniva sempre e solo reiterata. Ed è proprio da qui che il leader degli Attivisti No Eni e di Crotone è dei crotonesi, Pietro Infusino, ha iniziato ad organizzare una serie di attività volte a chiedere la posizione dell'Asp e della Prefettura di Crotone, demandando agli inquirenti, ora, il compito di verificare e contestualmente indicare, quale prevenzione a qualsiasi rischio per la salute pubblica, la sorte dell'impianto in oggetto alla luce della violazione della normativa europea in materia ambientale, come le direttive 2008/98/CE e 2004/35/CE, giacché, l'impianto prosegue la sua attività pur privo di autorizzazione all'esercizio. Sono oltre dieci anni che gli abitanti denunciano il grave rischio sanitario dovuto alle nauseabonde esalazioni dei rifiuti RSU in putrefazione provenienti dall'impianto e segnalano lo sbocco direttamente in mare del canale che attraversa in direzione est – ovest l'area occupata dall'impianto. Il servizio di Igiene ambientale dell'Asp di Crotone ha disposto, a seguito delle recenti segnalazioni del comitato spontaneo e del gruppo Attivisti No Eni e Crotone è dei crotonesi, l'ennesimo sopralluogo le cui risultanze sono contenute in un documento indirizzato dal dirigente del servizio Rosa Bilotta ai responsabili degli enti locali competenti. Tale documento - rivelano gli attvisti -, prot. numero 54104 del 16 luglio 2015 traccia un quadro approfondito e dettagliato della vicenda, delineando anche la situazione di grave rischio di inquinamento dell'acqua e dell'aria per il contesto urbanistico ubicato in prossimità dell'impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani (Rsu) gestito dalla ditta "Ecologia Oggi Spa". Ad oggi il movimento insieme al comitato spontaneo di località Ponticelli-Zigari denunciano l'omissione degli enti locali nell'adozione, quantomeno, di provvedimenti di chiusura e/o sospensione delle attività nocive in presenza di un pericolo imminente ed attuale per la salute dei cittadini e la difesa dell'ambiente anche sulla scorta del principio di "precauzione" previsto in materia ambientale dalla normativa europea (v. art. 174, comma 2 del Trattato dell'Unione Europea) ed introdotto nella legislazione italiana dall'art. 3 – ter del Codice dell'Ambiente ed aspettano che giusta decisione sia espressa dalla Procura a seguito dell'atto di esposto e di contestuale denuncia – querela, depositato dal sig. Pietro Infusino il 14 ottobre 2015 sperando, pertanto, che ne vengano individuati e condannati i responsabili».

 

 

 

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incidente 106 3Un tamponamento a catena ha coinvolto un mezzo pesante, un'autovettura, e un furgoncino sulla statale 106 nei pressi di Crotone all'altezza dell'incrocio che precede il centro commerciale "Le Spighe". In particolare, una Fiat Punto di colore scuro è rimasta incastrata tra i due mezzi pesanti a seguito del tamponamento che è avvenuto in direzione Crotone. Il sinistro, avvenuto pochi minuti fa, non avrebbe riportato gravi conseguenze per l'incolumità delle persone a bordo dei veicoli. Forse le condizioni atmosferiche avverse - con abbondanti piogge cadute su strada da questa mattina e la conseguente scarsa visibilità alla guida - avranno quasi certamente influito sulle dinamiche dell'incidente. Sul posto sono comunque intervenuti i sanitari del 118, gli agenti della Polizia stradale, i carabinieri e gli operai dell'Anas. Si registrano, nel frattempo, non trascurabili disagi alla circolazione con lunghe code e traffico rallentato in coincidenza del sinistro e su tutto il tratto di statale che condune all'entrata nord della città. I veicoli danneggiati, infatti, sostano in mezzo alla carreggiata: si è in attesa che arrivino i mezzi idonei a sgomberarli.

 

 

 

 

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segretari generali sindacati crotoneLe tre segretaeria confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di convocare un incontro per lunedì prossimo in aeroporto per dare quello che definiscono un «colpo di reni» all'azione di risanamento economico e finanziario a livello gestionale dello scalo. È di mercoledì scorso la notizia del vertice avuto a Roma con Enac da parte delle istituzioni durante il quale, l'Ente ha chiesto un po' di giorni per valutare l'ipotesi del fitto di un ramo d'azienda attraverso una New.Co. [LEGGI ARTICOLO]. Ma intanto, tra pochi giorni, potrebbe arrivare anche il responso del Tribunale che è chiamato a esprimersi sui contorni societari della vicenda. «Abbiamo deciso di autoconvocarci - spiegano le tre sigle sindacali -, unitamente alle nostre rappresentanze sindacali aziendali e ai segretari provinciali di categoria, per giorno 5 ottobre alle ore 16.00, nei locali dell'aeroporto Sant'Anna. Abbiamo contattato il sindaco Vallone, l'assessore Rizzo, la consigliera regionale Sculco e Confindustria che hanno garantito la loro partecipazione. Comunicheremo alle deputazioni nazionali del territorio, i contenuti della nostra iniziativa, augurandoci che ne condividano i tratti e l'urgenza, avvertendo la responsabilità di una loro presenza. Il tempo a disposizione - sottolineano Cgil, Cisl e Uil - si è ormai ridotto ai minimi termini e, anche se avremmo tante cose da dire, non intendiamo polemizzare su niente e con nessuno. Perché siamo convinti che soltanto una forte e coesa azione unitaria può salvare e rilanciare lo scalo crotonese. Soltanto un poderoso colpo di reni può determinare l'avvio definitivo di un circuito virtuoso, che è già sostenuto da fatti , circostanze e numeri che possono collocare il Sant'Anna in una posizione di assoluta autonomia gestionale. Peraltro concludono - le volontà espresse dalla Regione e quelle dei sindaci rivieraschi, possono rappresentare il punto di partenza che, sostenuto dalla scelta relativa all'inserimento di Crotone fra gli aeroporti di interesse nazionale, e dalla straordinaria performance di questi ultimi mesi, ci inducono ad una moderata fiducia nella possibilità di conseguire obiettivi certi».

 

 

 

 

 

 

 

 

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rapporto protezione internazionaleSono stati 5.902 i migranti giunti a Crotone attraverso i 29 sbarchi registrati nei primi nove mesi dell'anno. Quelli arrivati in Italia, nello stesso perio di tempo, sono stati 130.442 [VIDEO] : ossia 9.130 in meno rispetto a quelli registrati lo scorso anno. E' quanto emerge dal rapporto sull'immigrazione del ministero dell'Interno. L'isola di Lampedusa (Ag) con 145 sbarchi e 18.129 migranti è il principale porto di destinazione per chi sfidando il Mediterraneo a bordo di un barcone è riuscito ad arrivare sulle coste siciliane. Segue Augusta, dove gli sbarchi registrati dall'inizio dell'anno al 28 settembre scorso, sono stati 113 e dove sono giunte 18.177 persone. E ancora Reggio Calabria, (66 sbarchi e 13.274 migranti); Pozzallo (79; 12.525), Palermo (53;10.525); Messina (49;9.436); Catania (52;7.671); Taranto (35;7.916); Trapani (45;6.959); Crotone (29; 5.902); Cagliari (28; 4.190); Porto Empedocle (28;3.961); Vibo Valentia (24; 3.771); Salerno (12; 1.994) e Corigliano Calabro (8;1.683). Secondo i dati del Viminale, i migranti presenti in Italia all'interno di strutture temporanee, centri per richiedenti asilo o Sprar sono complessivamente 96.494. Andando alla distribuzione per Regione le percentuali maggiori si registrano in Sicilia e Lombardia con il 13% e il 12% di persone presenti all'interno delle strutture. Seguono il Lazio (9%) e la Campania (8%), mentre la percentuale più bassa si registra in Valle D'Aosta (0,2%). Andando alle nazionalità è quella eritrea la più rappresentativa. Gli eritrei sbarcati in Italia sono stati 34.370; seguono i nigeriani (16.654); i somali (9.788); sudanesi (7.961); siriani (7.056). E ancora migranti provenienti da Gambia (6.108); Bangladesh (5.036); Mali (4.591); senegalesi ( 4.553) e ghanesi(3.590).

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sergio arena interna«La Tin riaprirà in novembre con una sola unità medica in più». Parola del commissario straordinario dell'Asp di Crotone Sergio Arena. In un'intervista concessa alle colonne di questo giornale, molto opportunamente, il commissario straordinario ha parlato della Terapia intensiva neonatale che tanti dibattiti, discussioni, interventi e soprattutto polemiche ha scatenato negli ultimi mesi. Inevitabilmente. Dal suo canto, il commissario regionale alla sanità Massimo Scura, ha affermato convinto e quasi seccato di aver fatto pienamente il suo per la riattivazione del reparto e ha dirottato tutta la responsabilità del futuro della Tin su Arena [LEGGI ARTICOLO]. Quest'ultimo ha poi replicato a Scura con una chiara ed eloquente missiva, attraverso la quale ha dimostrato tutto quello che è già stato realizzato e quanto invece ancora si attende dalla Regione [LEGGI ARTICOLO].

Cosa risponde, o meglio, cosa vuole dire al commissario Massimo Scura con il quale sembra intercorra comunque un buon rapporto professionale?

Voglio precisare al commissario che, con 5 anni di Tin accorpata a Neonatologia, con la perdita di medici passati da 8 a 6, i numeri dei ricoveri sono diventati altri e questo lui lo sa. Così come il commissario è a conoscenza del documento firmato dai primari calabresi che ha allocato le Tin negli ospedali cosiddetti AB, cioè Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro. Tutto questo, nonostante il decreto 9 si palesi come un documento che non ha affatto curato gli interessi dei cittadini e delle donne incinta e per il quale tutti si sono prodigati: dal consiglio comunale alla conferenza dei sindaci, alle associazioni. Scura è venuto qui il 30 luglio e ha detto chiaramente di voler tagliare il budget relativo al personale medico del 50 %. Intenzione confermata a Catanzaro nell'incontro con Scura dove abbiamo dimostrato di aver tenuto fede agli accordi. Comunque sia, a metà ottobre, rinegozieremo il budget del personale. E se ci sarà l"ok, la Tin sarà la nostra priorità.
Altra replica. All'onorevole Flora Sculco che l'accusa di immobilismo cosa risponde?

Che non abbiamo perso tempo e che non può disconoscere documenti e processi prodotti perché anche lei era presente, così come era al corrente del taglio del budget relativo al personale.
Oggi lei ha incontrato il personale medico dei reparti di neonatologia e Tin. Perché questa riunione?

Insieme al dottor Agostino Talerico abbiamo incontrato i medici ed il personale infermieristico di neonatologia e Tin. Li abbiamo tranquillizzati circa l'arrivo di una unita medica in più, già nel mese di novembre, e abbiamo detto loro che li seguiremo passo passo in tutte le difficoltà quotidiane, organizzando insieme anche il lavoro dei reparti in base dell'organico disponibile. Ho inoltre promesso loro che nel 2016 il personale sarà aumentato e loro si sono dimostrati comprensivi e collaborativi, perché prima di ogni cosa non vogliono assolutamente perdere l'occasione di riaprire la Tin.
Quando verrà riattivata la Tin? Ci consegni una data certa...

La Tin riaprirà nel mese di novembre con una unità medica in più: da sei si passerà a sette medici.

In questi mesi, ha avuto l'impressione che qualcosa o qualcuno abbia rallentato passaggi dovuti e processi?

No. È certo però che il clima politico non ha facilitato per niente le cose.

Nello scorso aprile lei ha chiesto alla Regione Calabria una somma pari a 2 milioni e 700 mila euro in favore del San Giovanni di Dio. Che fine hanno fatto?

Lo abbiamo fatto anche in questi giorni, ma il dipartimento della Salute che fa capo alla Regione non risponde. Aspettiamo che ci autorizzano, perché si tratta di fondi ex art. 20 relativi a residui aziendali che ci spettano, da investire nell'edilizia sanitaria. E nel nostro caso destinati al nuovo pronto soccorso, ad un laboratorio analisi, alla sala operatoria di cardiologia e ad un Rsa, cioè una struttura sanitaria assistita per anziani nel territorio di Strongoli. Questi sono soldi che vanno ripartiti e che spettano alla nostra Asp. Bisogna solo capire che fine hanno fatto.

 

 

 

 

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