I tre sono accusati di due omicidi classificati come di "lupara bianca" nella guerra tra cosche di 'ndrangheta nel territorio di Rossano e Corigliano. Le indagini sono state coordinate dalla Procura antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri e si sono avvalse della dichiarazioni di pentiti.
In particolare, relativamente all'omicidio di Salvatore Di Cicco, scomparso da Sibari l'1 settembre del 2001, senza lasciare alcuna traccia, è stato ricostruito il movente, maturato nel contesto mafioso delle sibaritide, in un sistema di alleanze tra sodalizi operanti sull'area ionica cosentina, con l'avallo dell'articolazione di 'ndrangheta di Cirò, il cosiddetto "Crimine di Cirò" diretto all'epoca dall'egemone cosca Farao-Marincola.
L'omicidio si sarebbe consumato, nella stessa data della scomparsa, a Crucoli (Crotone), dove l'uomo era stato condotto con un pretesto, quindi attinto con colpi di arma da fuoco con il successivo occultamento del corpo.
Con riferimento all'omicidio di Andrea Sacchetti, scomparso dal Comune di Rossano il 6 febbraio del 2001, senza lasciare tracce, è stata ricostruita la causale da ricondurre al controllo del commercio delle sostanze stupefacenti da parte della consorteria egemone sul territorio.
Anche in questo caso l'omicidio si sarebbe consumato, nella stessa data della scomparsa, all'interno di un'azienda agricola del luogo, dove il giovane era stato condotto con un pretesto e poi attinto con colpi di arma da fuoco, con il successivo occultamento del cadavere.