A ricorrere sono adesso i Comuni di Crotone, Santa Severina, Isola di Capo Rizzuto, San Mauro Marchesato, Strongoli, Mesoraca, Petilia Policastro, Rocca di Neto, Roccabernarda, San Nicola dell’Alto, Cutro e Cotronei. Insieme si sono rivolti allo studio legale di Alfredo Gualtieri a Catanzaro che ha presentato il ricorso contro Arrical (Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria), Regione Calabria e Sorical. Il legale amministrativista ha chiesto l’annullamento, previa”sospensione” del decreto numero 60 del 30 dicembre 2022, emesso dal commissario straordinario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria, attraverso cui si è proceduto all’approvazione del cronoprogramma del subentro con previsione che la gestione del servizio permarrà per l’intero anno 2023 in capo ai Comuni/gestori esistenti. In via subordinata, il legale ha anche sollevato eccezione di “incostituzionalità” della legge regionale della Calabria del 20 aprile 2022, numero 10, limitatamente all’articolo 18-bis inserito con l’articolo 3 della legge regionale 21 ottobre 2022, numero 32.
Nello specifico è così stabilito che: la bollettazione dell’anno 2023 dovrà riportare il logo Sorical; i pagamenti da parte degli utenti avverranno su un conto intestato a Sorical; ai Comuni è consentita la sola possibilità di consultare il conto ai fini della rendicontazione; sui flussi incassati, Sorical tratterrà le proprie spettanze e rigirerà ai Comuni le eccedenze e che «laddove gli incassi da tariffa non fossero sufficienti» i Comuni continueranno «a coprire i consti della fornitura idrica all’ingrosso in misura non inferiore a quella garantita negli ultimi anni»; Sorical potrà trattenere sull’incassato anche le quote di rata per i debiti dei Comuni/gestori sulle forniture di acqua all’ingrosso scadute e non pagate e supporterà «i Comuni per pratiche finalizzate ad accedere a forme di finanziamento agevolato presso la Cassa depositi e prestiti per liquidare le spettanze dei fornitori»; i Comuni si fanno carico del debito pregresso nei confronti di Sorical; in ogni caso sono esclusi dal trasferimento/acquisizione debiti e crediti pregressi i quali restano in capo ai Comuni.
Secondo quanto scritto nel ricorso dall'avvocato Gualtieri «il Gestore unico regionale non può escludere dalla gestione del servizio idrico integrato pezzi del sistema e subentrare soltanto in alcuni di essi, quali la bollettazione e la riscossione della tariffa, lasciando la gestione dell’intero servizio idrico integrato ai Comuni che, conseguentemente, ne devono sopportare i costi». E tutto ciò cozza contro la normativa statale perché «produce indebitamento con palese violazione dell’autonomia finanziaria riconosciuta agli Enti locali e, anche, del comma 6 dello stesso articolo 119 della Costituzione per il quale i Comuni possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento».
Nel frattempo, Sorical, in ragione di tutto ciò, ha già comunicato al Comune di Crotone che dovrà ascrivere nel prossimo bilancio di previsione circa 3 milioni di euro (oltre Iva).