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CRONACA NEWS

Naufragio, Meloni attende i parenti delle vittime: prosegue il trasferimento salme

Posted On Martedì, 14 Marzo 2023 21:30 Scritto da

Dopo l'iniziale diniego di alcuni giorni fa, alcuni familiari delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro e superstiti hanno deciso di accogliere l'invito della premier Giorgia Meloni e domani saranno a Roma per incontrarla. Lo hanno riferito gli stessi, tramite i loro avvocati.

Al momento, sarebbero una trentina le persone che hanno manifestato l'intenzione di andare a Palazzo Chigi. In queste ore la Prefettura di Crotone sta raccogliendo le adesioni. Secondo quanto si è appreso - ma la notizia non è stata ancora confermata ufficialmente - i familiari delle vittime e dei superstiti potrebbero arrivare a Roma con un C130 della Difesa.
«Ognuno di noi vorrebbe raccontare il suo dolore per quanto accaduto. Noi chiediamo soprattutto di continuare a cercare chi è ancora disperso e di realizzare dei corridoi umanitari per salvare chi è perseguitato». E' con questi intenti che Mohammad Haroon Faizi, un ragazzo afghano giunto in Italia nel 2016 che nel naufragio di Steccato di Cutro ha perso la suocera ed il cognato, si appresta a vivere l'incontro di domani a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. Il giovane fa parte del gruppo di 39 - ma il numero non è definitivo e potrebbe variare - tra familiari delle vittime e superstiti che domattina dovrebbe partire alla volta di Roma. «In questo modo - aggiunge Mohammad Haroon Faizi - nessuno più dovrebbe scappare imbarcandosi in pericolosi viaggi via mare. Serve anche semplificare le procedure per il ricongiungimento con chi ha famiglia all'estero».
Tra le richieste che verranno poste alla premier, oltre alla prosecuzione delle ricerche dei dispersi, i partecipanti all'incontro intendono chiedere di agevolare il ricongiungimento con le famiglie anche all'estero e creare, con l'Europa, corridoi umanitari per soccorrere le persone nei Paesi come l'Afghanistan dove e condizioni di vita non sono sicure.
Il numero dei partecipanti non è ancora certo anche perché nella chat creata tra i parenti delle vittime ci sono anche richieste di partecipazione di famiglie che sono già tornate in Germania o in altre regioni d'Italia. Della delegazione, da quanto rivelano gli stessi familiari, potranno parlare solo due persone per pochi minuti. Per questo il gruppo che ha accolto l'invito della presidente del Consiglio sta cercando di presentarsi con una linea comune all'incontro e non è escluso che verrà consegnato alla premier un documento con le richieste per iscritto.
Intanto procedono le operazioni per il trasferimento delle salme delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. Al Palamilone di Crotone, che è stato utilizzato come camera ardente sin dal giorno della tragedia, stamattina c'erano 28 salme. Di queste - riferisce l'Ansa – 9 saranno trasferite entro la serata. Per le altre l'espatrio è previsto tra domani e dopodomani. Delle 28 salme una andrà in Pakistan, una Palestina, quattro in Iran e 22 in Afghanistan.
Nell'impianto sportivo restano ancora da identificare cinque corpi, compresi i due recuperati. Il lavoro dei tecnici del Gabinetto provinciale di Polizia scientifica di Crotone prosegue senza soste per cercare di dare un nome a tutte le vittime della tragedia nonostante i corpi, rimasti per oltre 15 giorni in balia del mare, siano ormai irriconoscibili. Gli agenti stanno esaminano con cura ogni particolare: dagli abiti rimasti addosso ai cadaveri, ad eventuali gioielli (orecchini o anelli) ed anche segni particolari.
Non si fermano intanto le ricerche dei dispersi che proseguono nella zona del naufragio lungo una linea di costa di oltre 13 km considerato che oggi sono stati recuperati due corpi che si trovavano su direzioni opposte, uno verso Nord, nella zona tra Steccato e Praialonga, e l'altro molto più a sud dopo la foce del Fiume Tacina.
All'appello mancherebbero ancora 21 persone, sei delle quali bambini, secondo i dati resi noti dell'ufficio immigrazione della Questura di Crotone che ha interpellato i superstiti riuscendo a quantificare quanti dei loro familiari non si trovano. A questo numero si potrebbero aggiungere anche persone disperse che viaggiavano da sole.